Nella pianificazione successoria, trust e patto di famiglia costituiscono due strumenti giuridici di considerevole rilievo. Sebbene condividano l’obiettivo di gestire e trasferire patrimoni in modo ordinato, si differenziano per struttura, finalità e ambito di applicazione. Analizziamo nel dettaglio le loro caratteristiche, i vantaggi e le situazioni in cui è opportuno sceglierli.
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Cos’è un trust e come funziona
Il trust è un negozio giuridico che consente a un soggetto (il disponente) di trasferire uno o più beni a un trustee, incaricato di gestirli nell’interesse di uno o più beneficiari. Tale strumento è particolarmente apprezzato per la sua flessibilità e capacità di separare il patrimonio conferito da quello personale del trustee e dei beneficiari.
Il trust patrimoniale offre numerosi vantaggi, che lo rendono uno strumento versatile e utile in molteplici situazioni. Questi benefici riguardano la protezione patrimoniale, la riservatezza e la possibilità di operare in contesti internazionali.
- Autonomia patrimoniale: i beni conferiti nel trust sono separati dal patrimonio personale del trustee e dei beneficiari, garantendo una protezione maggiore contro eventuali creditori.
- Flessibilità: il trust può essere personalizzato in base alle esigenze del disponente, adattandosi a contesti complessi e variegati.
- Segretezza: offre la possibilità di mantenere riservate le disposizioni patrimoniali.
- Riconoscimento internazionale: è particolarmente utile per patrimoni che includono beni situati in diversi Paesi.
Il patto di famiglia: uno strumento per le imprese
Il patto di famiglia è un contratto che facilita il passaggio generazionale di aziende familiari o partecipazioni societarie in società a prevalente capitale familiare, tutelando al contempo i legittimari non assegnatari. Si tratta di uno strumento vincolante, stipulato per atto pubblico, che garantisce una gestione coordinata del trasferimento aziendale.
Si distingue per il suo carattere contrattuale e la finalità di tutelare la continuità generazionale delle imprese. Al tempo stesso, prevede specifiche tutele per i legittimari, assicurando equilibrio tra i soggetti coinvolti.
- Natura contrattuale: è un accordo vincolante che richiede l’intervento di un notaio.
- Finalità specifica: garantisce la continuità dell’azienda familiare attraverso la sua trasmissione ai discendenti.
- Tutela dei legittimari: i legittimari non assegnatari ricevono una liquidazione in denaro proporzionata alla loro quota ereditaria.
Trust e patto di famiglia: differenze e criteri di scelta
Sebbene entrambi gli strumenti siano utili nella pianificazione successoria, trust e patto di famiglia si differenziano per struttura, ambito di applicazione e flessibilità. Il trust è un negozio giuridico che consente di gestire e proteggere il patrimonio, mentre il patto di famiglia è un contratto destinato principalmente a garantire il passaggio generazionale delle imprese.
Il trust è particolarmente indicato per patrimoni complessi, con beni distribuiti in più giurisdizioni, o per situazioni in cui è essenziale proteggere i beneficiari o mantenere riservate le disposizioni patrimoniali. Il patto di famiglia, invece, si rivela più adatto per le aziende familiari, poiché consente di organizzare la continuità generazionale tutelando al contempo i diritti dei legittimari.
In sintesi, trust e patto di famiglia rappresentano strumenti fondamentali per la pianificazione successoria, ognuno con caratteristiche e vantaggi specifici. La scelta tra i due dipende dalle esigenze patrimoniali e personali del disponente e richiede un’attenta valutazione professionale.
Per ricevere una consulenza personalizzata sulla pianificazione del passaggio generazionale o assistenza legale sull’uso dei patti di famiglia, è possibile contattare lo Studio Legale Boetti Villanis-Audifredi per fissare un appuntamento.